Parliamo di virtù

Ma cos’è la virtù? Se da una parte pensando alla qualità di questa parola ci vengono alla mente sacrifici e fatiche allo scopo di essere “più buoni”, dall’altra ci arrivano immagini di purezza e santità. Proviamo ad andare oltre tutti questi condizionamenti, questi bei dipinti che coprono la verità. Aristotele  nell’Etica Nicomachea cita un proverbio:

Nessuno è deliberatamente miserabile né involontariamente felice.

Secondo Aristotele, infatti, l’esercizio abituale delle virtù è una via volontaria alla felicità; gli accidenti succedono inevitabilmente, nel corso della nostra esistenza, ma per mezzo dell’esercizio delle virtù possiamo cercare una via alla felicità.

Delle quattro virtù cardinali nei tarocchi sono presenti la Forza (la carta n. VIII del mazzo Rider Waite), la Giustizia (la carta n. XI del mazzo Rider Waite) e la Temperanza (la carta n. XIV).  Non è presente la Prudenza.

Nei momenti di difficoltà, prova questo gioco:

estrai dal mazzo le tre carte dedicate alle virtù, pensa alla tua difficoltà e prendine una. La virtù da coltivare ti aiuterà a uscire dal labirinto in cui ti trovi.

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