Nove lune devono passare prima che il mio amore sia pronto a nascere. Sono uscita dalle strettoie in cui mi ero ritrovata, le catene sono sciolte. Ora ho fatto tutto quello che potevo, non c’è più potere nelle mie mani, sono nelle mani dell’esistenza. Ci sono stati molti travagli, molte fatiche e salite impervie, dovevo sopravvivere. Sono sopravvissuta e ora sono qua, non posso più fare nulla con la volontà. Sarebbe un’inutile forzatura, sarebbe cercare di strappare il fiore dal germoglio. Ora aspetto, mi lascio trasportare, vulnerabile e allegra, dalla Natura, verso dove non so, ma è l’unico posto dove mi è possibile andare.
“Abbiamo dimenticato come aspettare: è uno spazio ormai abbandonato. Ed essere in grado di aspettare il momento giusto è il nostro bene più prezioso. L’intera esistenza aspetta il momento giusto. Perfino gli alberi lo sanno – sanno quando è il tempo di fiorire e quando è tempo di lasciar andare tutte le foglie ed ergersi nudi al cielo. Ancora conservano una loro bellezza in quella nudità, in attesa del nuovo fogliame, immersi in una fiducia profonda: il vecchio se n’è andato e ben presto arriverà il nuovo, e nuovi germogli inizieranno a spuntare”.
Osho – Zen: the diamond thunderbolt cap. #10