All’interno di ogni desiderio lottano un monaco e un macellaio.
Emil Cioran
Desiderio
Il desiderio a volte ci fa dimenticare i nostri doveri, portandoci nel mondo dell’immaginazione. Mi domando se questo è un male.
Infatti è anche il filo di Arianna che ci aiuta ad uscire dal labirinto della ragione, dagli schemi delle abitudini, ed è lì che la nostra vera vita si fa sentire, è lì che l’energia vibra.
Naturalmente occorre distinguere fra i tipi di desiderio: per esempio, il consumismo ci induce a voler soddisfare i nostri desideri immediatamente. La conseguenza è rimanere intrappolati nei paradigmi, nelle abitudini compulsive. Crediamo che ottenendo quella automobile, quel vestito, quella casa si risolverà tutto e saremo felici per sempre. E poi ci accorgiamo che non è così, un nuovo desiderio sorge all’orizzonte, e pretende di essere esaudito, il più in fretta possibile.
Entriamo in una spirale senza fine, il cui filo rosso è l’aspettativa.
Il desiderio ha anche un altro aspetto, decisamente più interessante; quando si trasforma in anelito è il filo che ci aiuta ad uscire dal labirinto della ragione, e la nostra vera vita si rivela. E’ lì che l’energia vibra.
Occorre perciò fare un lavoro preliminare, trovare la distinzione fra i desideri indotti, i desideri immediati e i desideri profondi. Fatto questo, riconosciamo il nostro vero bisogno, e possiamo sfregare la lampada di Aladino senza paura che il Genio della lampada fraintenda le nostre richieste. Attenzione, perché una volta espresso un desiderio, l’Esistenza lo esaudisce!
![](https://i0.wp.com/www.tarocchidalcaosalcosmos.it/wp-content/uploads/2018/08/Rudolph_Friedrich_Karl_Suhrlandt_-_Theseus_und_Ariadne_-_BG-M-SG_5659^92_-_Berlinische_Galerie.webp?fit=768%2C597&ssl=1)
E’ come trovare il filo che Arianna ci porge per uscire dalla ragione e dai suoi labirinti prestabiliti, per raggiungere quel Minotauro che si nasconde dentro e affrontarlo. Il desiderio diventa un’avventura dello spirito che conduce verso la verità. Entrando con onestà nel nostro anelito togliamo un grande strato di condizionamenti al nostro essere: non rinunciamo a priori, non ci adeguiamo alla realtà circostante senza farci domande. Al contrario, troviamo il coraggio di accettare il nostro de-siderio cioè sentire la mancanza delle stelle.
Un viaggio complesso, alla fine, quello del desiderio: da macchine desideranti diventiamo esseri consapevoli, manteniamo il timone della nostra barca guidando il mezzo verso la direzione voluta. Ci saranno tempeste, ma almeno sappiamo dov’è il timone e come usarlo.
Ecco un suggerimento di lettura:
– una carta per il nostro vero desiderio qui e ora;
– una carta per come realizzarlo;
– una carta per gli strumenti di cui potremo disporre;
– una carta per ciò a cui possiamo rinunciare pur di vedere realizzato il nostro desiderio.