All’interno di ogni desiderio lottano un monaco e un macellaio.
Emil Cioran
Desiderio
Il desiderio a volte ci fa dimenticare i nostri doveri, portandoci nel mondo dell’immaginazione. Mi domando se questo è un male.
Infatti è anche il filo di Arianna che ci aiuta ad uscire dal labirinto della ragione, dagli schemi delle abitudini, ed è lì che la nostra vera vita si fa sentire, è lì che l’energia vibra.
Naturalmente occorre distinguere fra i tipi di desiderio: per esempio, il consumismo ci induce a voler soddisfare i nostri desideri immediatamente. La conseguenza è rimanere intrappolati nei paradigmi, nelle abitudini compulsive. Crediamo che ottenendo quella automobile, quel vestito, quella casa si risolverà tutto e saremo felici per sempre. E poi ci accorgiamo che non è così, un nuovo desiderio sorge all’orizzonte, e pretende di essere esaudito, il più in fretta possibile.
Entriamo in una spirale senza fine, il cui filo rosso è l’aspettativa.
Il desiderio ha anche un altro aspetto, decisamente più interessante; quando si trasforma in anelito è il filo che ci aiuta ad uscire dal labirinto della ragione, e la nostra vera vita si rivela. E’ lì che l’energia vibra.
Occorre perciò fare un lavoro preliminare, trovare la distinzione fra i desideri indotti, i desideri immediati e i desideri profondi. Fatto questo, riconosciamo il nostro vero bisogno, e possiamo sfregare la lampada di Aladino senza paura che il Genio della lampada fraintenda le nostre richieste. Attenzione, perché una volta espresso un desiderio, l’Esistenza lo esaudisce!
E’ come trovare il filo che Arianna ci porge per uscire dalla ragione e dai suoi labirinti prestabiliti, per raggiungere quel Minotauro che si nasconde dentro e affrontarlo. Il desiderio diventa un’avventura dello spirito che conduce verso la verità. Entrando con onestà nel nostro anelito togliamo un grande strato di condizionamenti al nostro essere: non rinunciamo a priori, non ci adeguiamo alla realtà circostante senza farci domande. Al contrario, troviamo il coraggio di accettare il nostro de-siderio cioè sentire la mancanza delle stelle.
Un viaggio complesso, alla fine, quello del desiderio: da macchine desideranti diventiamo esseri consapevoli, manteniamo il timone della nostra barca guidando il mezzo verso la direzione voluta. Ci saranno tempeste, ma almeno sappiamo dov’è il timone e come usarlo.
Ecco un suggerimento di lettura:
– una carta per il nostro vero desiderio qui e ora;
– una carta per come realizzarlo;
– una carta per gli strumenti di cui potremo disporre;
– una carta per ciò a cui possiamo rinunciare pur di vedere realizzato il nostro desiderio.